Cosa direbbe Nietzche a Socrate? Come interagirebbero, figli di vite vissute in mondi completamente diversi, di pensieri naturalmente intrisi di circostanze temporali? Due visioni del mondo completamente diverse. E se si incontrassero alla fermata di un tram senza spazio e senza tempo?
Socrate: “Ciao Nietzche, ti ricordi di me? Socrate! Non dirmi che non hai letto mai di me?”
Nietzche: “Certo! Tu sei quello che non ha compreso che il caos è necessario”
Socrate: “La vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta. Dobbiamo interrogarci continuamente sulle nostre convinzioni.”
Nietzsche: “Socrate, tu glorifichi la ragione al di sopra di tutto, ma dimentichi che la vita è anche passione, istinto, volontà di potenza!”
Socrate: “Ma senza la guida della ragione, come possiamo sperare di vivere una vita virtuosa e giusta?”
Nietzsche: “La ‘virtù’ è un costrutto sociale, un catena che limita l’individuo. Dobbiamo creare i nostri valori, non essere schiavi di quelli imposti.”
Socrate: “Eppure, senza valori condivisi, come può una società funzionare armoniosamente?”
Nietzsche: “La società deve essere guidata da individui forti, coloro che osano forgiare il proprio cammino, non da un gregge che segue ciecamente.”
Socrate: “Ma se tutti seguissero solo la propria volontà, sarai d’accordo con me che sarebbe il caos a regnare”
Nietzsche: “Il caos è necessario per il nascere di una stella danzante. Solo attraverso il conflitto e la sofferenza possiamo elevarci.”
Socrate: “Non posso accettare che la sofferenza sia l’unico percorso verso l’elevazione. La saggezza e la conoscenza possono portarci alla comprensione senza dolore.”
Nietzsche: “Ah, Socrate, tu cerchi conforto nella conoscenza come se fosse un balsamo. Ma è nell’affrontare il dolore che scopriamo chi siamo veramente.”
<Solo nell’affrontare il dolore scopriamo chi siamo veramente>
Ma, in fondo, la coesistenza dei due principi, è ragionevole: la conoscenza di Socrate può essere un piccolo balsamo per affrontare il dolore e la sofferenza e provare scoprire chi siamo veramente.
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