Ottobre 8, 2024

IMMAGINAPSI ©

by ilcortomaltese©

Ciao Nietzche, ti ricordi di me?

Cosa direbbe Nietzche a Socrate? Come interagirebbero, figli di vite vissute in mondi completamente diversi, di pensieri naturalmente intrisi di circostanze temporali? Due visioni del mondo completamente diverse. E se si incontrassero alla fermata di un tram senza spazio e senza tempo?

Socrate: “Ciao Nietzche, ti ricordi di me? Socrate! Non dirmi che non hai letto mai di me?”

Nietzche: “Certo! Tu sei quello che non ha compreso che il caos è necessario”

Socrate: “La vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta. Dobbiamo interrogarci continuamente sulle nostre convinzioni.”

Nietzsche: “Socrate, tu glorifichi la ragione al di sopra di tutto, ma dimentichi che la vita è anche passione, istinto, volontà di potenza!”

Socrate: “Ma senza la guida della ragione, come possiamo sperare di vivere una vita virtuosa e giusta?”

Nietzsche: “La ‘virtù’ è un costrutto sociale, un catena che limita l’individuo. Dobbiamo creare i nostri valori, non essere schiavi di quelli imposti.”

Socrate: “Eppure, senza valori condivisi, come può una società funzionare armoniosamente?”

Nietzsche: “La società deve essere guidata da individui forti, coloro che osano forgiare il proprio cammino, non da un gregge che segue ciecamente.”

Socrate: “Ma se tutti seguissero solo la propria volontà, sarai d’accordo con me che sarebbe il caos a regnare”

Nietzsche: “Il caos è necessario per il nascere di una stella danzante. Solo attraverso il conflitto e la sofferenza possiamo elevarci.”

Socrate: “Non posso accettare che la sofferenza sia l’unico percorso verso l’elevazione. La saggezza e la conoscenza possono portarci alla comprensione senza dolore.”

Nietzsche: “Ah, Socrate, tu cerchi conforto nella conoscenza come se fosse un balsamo. Ma è nell’affrontare il dolore che scopriamo chi siamo veramente.”

<Solo nell’affrontare il dolore scopriamo chi siamo veramente>

Ma, in fondo, la coesistenza dei due principi, è ragionevole: la conoscenza di Socrate può essere un piccolo balsamo per affrontare il dolore e la sofferenza e provare scoprire chi siamo veramente.